A Busachi, diversamente da tanti paesi della Sardegna, il Carnevale non ha inizio il 16 o il 17 gennaio, per la festa di Sant’Antonio Abate, bensΓ¬ “Dominiga de sos Fiudoso”, che letteralmente significa “domenica dei vedovi”.
A “sa Dominiga de sos Fiudoso”, la quale cade la terza domenica antecedente al Carnevale, seguono “Dominiga de sos Cojuaoso” (degli sposati) e quella “de sos Bagadioso” (dei celibi e nubili).
In passato, in queste domeniche, si organizzavano balli in piazza per bambini, giovani e adulti. Spesso le musiche degli organetti si protraevano fino a tarda sera in alcune case dei rioni di Busachi.
Immancabili i dolci tipici del carnevale: fatti fritti, “sos culluggionese de mendulla” e “sas tzippullasa fattasa a manu e a imbudeddu”.
Durante le giornate del Carnevale, ci si mascherava, indossando ciΓ² che si aveva in casa, con “sa maschera ‘e nenzollu” e ci si “accarottava”. Con “sa carotta”, ossia la maschera che copre il volto interamente, si andava di casa in casa con l’intento di non essere riconosciuti. I gruppi di maschere rallegravano le vie del paese e numerose erano le abitazioni in cui “sas carottasa” facevano tappa annualmente.
Caratteristici del Carnevale di Busachi erano inoltre i giochi, come la corsa con i sacchi, la corsa con gli asinelli e “sa cursa ‘e sa pudda”, la quale si svolgeva in via Roma. Tutte queste attivitΓ sono ormai andate in disuso da numerosi anni.
Oggi, a Busachi, si festeggia il Carnevale con la sfilata dei carri allegorici, ma sono in tanti a indossare “sa carotta” e a tenere viva la tradizione de “su Carrasegare Busachesu”
(Foto dal web)
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